Le criptovalute sono monete di tipo digitale che vengono utilizzate per transazioni e scambi resi sicuri grazie alla crittografia. Sono diverse le criptovalute in circolazione: non solo Bitcoin, la più nota in assoluto, ma anche Litecoin, Peercoin e tante altre ancora. Negli ultimi anni si parla tanto di criptomonete come investimenti per guadagnare. Prima prima di avventurarsi in questo ambito assai vasto, però, occorre prendere confidenza con alcuni termini e concetti.
Le criptovalute sono decentralizzate, ossia non c’è un ente centrale, come ad esempio una banca, ma utilizzano una tecnologia identica a quella del peer to peer, i cui nodi sono rappresentati dai computer degli utenti sparsi per tutto il globo terrestre. Sui singoli computer sono a loro volta presenti software che svolgono la funzione di portafogli digitali e le transazioni avvengono in maniera collettiva, come non si potrebbe fare con alcun metodo di pagamento tradizionale.
Le criptovalute: Bitcoin e i suoi fratelli
Tutte le criptovalute attualmente conosciute sono tutte alternative alle valute legalmente riconosciute. Se ne contano oltre 30 simili o addirittura derivate da Bitcoin e sono state progettate quasi tutte per introdurre in circolazione nuove unità di valuta in maniera graduale, ma con un tetto massimo alla quantità che deve essere in circolazione. Il tetto massimo è necessario per un duplice motivo: per imitare la scarsezza e al contempo il valore delle materie prime; per evitare l’iperinflazione, ossia un tasso di inflazione particolarmente elevato.
Considerato che sfruttano sistemi ramificati peer to peer le criptomonete sono difficilmente soggette a confisca da parte delle forze dell’ordine. Per rendere meglio l’idea basti pensare che a Giugno 2017 il mercato delle criptovalute ha superato il tetto dei 100 miliardi di capitalizzazione. Si tratta di un vero e proprio boom, considerato che a gennaio dello stesso anno, il market cap non superava i 20 miliardi di dollari.
A fare da capofila è Bitcoin, che incide sul 40% del mercato delle criptomonete e una capitalizzazione superiore ai 45 miliardi.
Criptovalute: i rivali di Bitcoin
Tra le criptomonete che mira a rubare la scena a Bitcoin c’è Ethereum, che nell’anno solare 2017 ha registrato una crescita del 3000%, contro il +140% della criptovaluta più conosciuta. Creata nel 2014 dal giovane Vitalik Buterin, un programmatore russo vero e proprio genio matematico, Ethereum ha molti punti in comune con Bitcoin. Si basa sullo stesso tipo di rete p2p e non esistono istituti centralizzati a controllarla. Rispetto al pioniere del settore, Ethereum è stata però pensata per le transazioni tra imprese. Questa criptovaluta si basa su un protocollo di fiducia sul quale si possono basare contratti tra due parti e che si possono applicare anche in settori differenti tra loro: finanza, energia, istruzione etc., senza che vi siano di mezzo altri intermediari.
Altre criptomonete che riscuotono un buon seguito sono:
- Litecoin, che rende la produzione di valuta più semplice e alla portata di tutti;
- Ripple, un sistema di credito e debito automatizzato che fa comodo anche alle banche tradizionale.